«Rovine e macerie»

Obliare, rimemorare, edificare

Convegno di Studi
Pompei 17-18 novembre 2005


Abstract


prof.ssa Giovanna Greco

Ruina come memoria del passato.



Roma quanta fuit ipsa Ruina docet.
L'interesse verso i segni del passato ha sempre spinto l'uomo in una sorta di continuità alla ricerca delle tracce di quel passato - spazio infinito del "tempo che fu".
Da Tucidide a Cicerone, da Sant'agostino a Petrarca e Brunelleschi , per giungere a Freud, si coglie questo filo conduttore del pensiero umano rivolto al passato dove ciò che è antiquus - ovvero che precede nel tempo - proprio per questo è degno di ammirazione, stupore, rispetto, legato al presente da un processo di trasmissione diretta che non conosce soluzione di continuità.
Sempre attuale la definizione che Bianchi Bandinelli ha dato del concetto di cultura, che altro non è che "facoltà di comprendere , intelligenza del presente sorretta dalla conoscenza del passato ".